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Gli anni della pazienza. Bea, l'ecumenismo e il Sant'Uffizio di Pio XII

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Quando Giovanni XXIII rivelò i nominativi dei presidenti delle commissioni conciliari preparatorie, destò molto stupore vedere il nome di Augustin Bea a capo del Segretariato per l'unità dei cristiani. Cosa aveva a che fare quel porporato settantanovenne, esegeta conservatore tra i più fidati collaboratori di Pio XII e suo confessore personale, con la primavera ecumenica che dal Vaticano II, e proprio da quel Segretariato, ci si attendeva? Eppure il gesuita tedesco si sarebbe in breve tempo rivelato uno dei protagonisti più autorevoli del rinnovamento conciliare e tra gli interpreti più fedeli dell'eredità roncalliana. Cosa si cela dietro quella che agli occhi di molti apparve come un'improvvisa conversione? Il volume intende far luce sull'«enigma Bea» partendo dalla ricomposizione dell'attività del gesuita nel decennio precedente al concilio, e che ora è possibile ricostruire grazie all'apertura di nuovi fondi documentari, tra cui l'archivio personale del cardinale. Dall'indagine emerge un profilo inedito di Bea, dal 1949 consultore della congregazione del Sant'Uffizio e appena pochi anni dopo astutamente «agganciato» dai promotori dell'ecumenismo cattolico tedesco per trasformarlo nel proprio intercessore e agente presso la curia vaticana. Diventato progressivamente «avvocato dell'unità» durante l'ultimo periodo del pontificato pacelliano, proprio in quegli «anni di pazienza» Bea avrebbe gradualmente maturato le competenze e i contatti in ambito ecumenico che nel 1960 lo avrebbero reso tra i più stimati collaboratori di Giovanni XXIII.
Number of pages: 738
ISBN:8815280413
Publication year:2020
Accessibility:Closed