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Dall’altra parte del mare. La scrittura migrante degli autori di origine albanese

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Il 1991 può essere considerato un anno-cesura, o piuttosto una "data-limite", all'interno del discorso della rappresentazione dell'altro e della percezione dell'identità italiana. Quando la vetusta nave da carico Vlora attraccò al porto di Bari con migliaia di albanesi fuggiti in cerca della "terra promessa", era ormai chiaro che per l'Italia si apriva una nuova era che avrebbe mutato profondamente il paese dal punto di vista etnico, culturale e antropologico.
A partire da alcune riflessioni sull'identità italiana così come è stata concepita durante il processo unitario, nel corso dell'intervento si cercherà di fare luce sulle complesse relazioni esistenti fra le produzioni in lingua italiana degli autori albanesi da un lato, e la ricezione delle stesse in Italia (fra i lettori e i media) dall'altro. Ci si potrebbe infatti domandare: che cosa comporta la lettura e la ricezione delle opere degli scrittori migranti presso il pubblico italiano e quale dinamica storica e identitaria tale operazione mette in gioco?
Già nella seconda metà dell'Ottocento, a partire dalle pubblicazioni in serie dell'editore torinese/romano Perino, l'Italia all'alba della sua unità guarda con un occhio di riguardo ad un allargamento a est, e considera l'Albania, il paese "dall'altra parte del mare", come un ideale proseguimento delle proprie coste verso oriente. La pressione successiva (una pressione politica, demografica, linguistica, culturale e territoriale) nei confronti dei Balcani (soprattutto ovviamente nell'area dell'Istria, ma da intendersi in chiave più generale come una visione "orientale" dei propri confini), acuirà ancora di più la minaccia sull'Albania, fino a sfociare in una vera e propria occupazione e colonizzazione durante il periodo fascista.
Negli ultimi anni diverse produzioni culturali - dai testi degli autori migranti al documentario La nave dolce di Daniele Vicari, fino allo spettacolo teatrale di Saverio La Ruina Italianesi - hanno preso in esame tale momento storico decisivo per l'evoluzione delle riflessioni sull'identità italiana, mostrando come, attraverso le parole di scrittori e artisti contemporanei, sia possibile un ripensamento della storia nazionale che rimetta in gioco e in discussione alcuni assunti assiomatici sulla conformazione nazionale.
Book: Transkulturelle Italophone Literatur
Pages: 257-271
Number of pages: 15
ISBN:978-3-8260-5187-6
Publication year:2013
Keywords:Migrant Italian Literature, Italian-Albanian Literature